PRISON CHRONICLES / 2006 I N.0
LA LEZIONE DI COLOMBO
Toni V
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‘’Ci sono carceri comodissime’’ ha detto una studentessa bolzanina all’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, a Bolzano per incontrare i giovani e parlare con loro di educazione alla legalità. ‘’Ma tu sei mai stata in carcere?’’, le ha risposto caustico Colombo. Non non c’era mai stata. E speriamo che non ci vada mai. Men che meno nelle carceri di Bolzano.
Quando Franca Berti mi ha chiesto di scrivere questo pezzo, pensavo di centrarlo tutto proprio sul problema delle carceri bolzanine, sulle loro drammatiche carenze ma anche sulle prospettive di averne presto altre a Bolzano sud, nella zona dell’aeroporto.
Poi c’e’ stata la presenza di Colombo a Bolzano e ci sono stati i dibattiti con gli studenti.
‘’Informatevi di persona, senza giudizi affrettati. Non fatevi una opinione solo con giornali e tv’’, e’ stata una delle cose dette e ridette da Colombo davanti a domande che erano un po’ sempre le stesse, quelle di una società smarrita e che ha perso tante bussole. Una società che ha paura dei reati soprattutto se commessi da immigrati. Che ritiene le pene sempre troppo blande, che e’ convinta che ci sia mai una condanna certa. E che le carceri sono destinate ad essere ormai sempre sovraffollate e sempre troppo vecchie. Oppure, come in certe realtà, nuove ma vuote e abbandonate per chissà quale scandalo.
Ebbene, dietro tutto questo ci sono uomini e donne che hanno sbagliato, spesso anche gravemente. Che devono saldare i loro conti con la societa’ , ed il conto lo deve fissare la legge, non i giornali ne’ la tv. Ma che saldando il conto devono avere anche la possibilita’ di redimersi, come si diceva una volta. Devono cioe’ poter sperare in un domani migliore. Altrimenti il carcere non e’ solo una condanna, e’ una dannazione.
Ed allora - e speriamo che sia cosi’ anche in futuro a Bolzano - non ci vogliono carceri comode ma efficienti e funzionali. Dove non si sia condannati necessariamente anche alla mancanza di igiene, alla sporcizia ed alla inedia, senza nulla altro da fare che aspettare che il tempo passi. Carceri da cui, troppo spesso, si può uscire più criminali di quando ci si e’ entrati.
RORHOF