COME È CAMBIATO IL CARCERE NEGLI ULTIMI 40 ANNI
PRISON CHRONICLES / 2013 N.10
CT
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La trasformazione delle carceri è iniziata negli anni ’70 con le prime contestazioni esterne, lotte studentesche e operaie nelle scuole e nelle fabbriche.
Dopo il 1970 nel carcere si sono svolte le prime sommos- se, solo per poter ottenere un fornello per fare il caffè o per avere la TV e per fare dei col- loqui con i propri famigliari, per essere trattati in modo non dico decente ma almeno che si avvicinasse ad essere umano, perché prima erava- mo trattati come leoni in gab- bia. Onestamente parlando, ora non è che si viva poi tanto meglio però perlomeno ab- biamo la TV e la doccia ogni giorno. Prima la doccia ogni giorno era un tabù, si faceva una volta alla settimana se tutto andava bene. Comun- que negli ultimi 40 anni i car- ceri italiani sono sempre stati sovraffollati e invivibili per la “razza umana”, ma tutti i governi non hanno mai pre- so seriamente le condizioni di vita delle persone recluse, anzi, quel poco che hanno fat- to ha solo peggiorato le cose all’interno delle carceri. Secondo il mio parere, le car- ceri italiane sono diventate la discarica della società.
Tutto quello che ingombra ed è scomodo viene messo in carcere senza guardare se è colpevole o innocente, poi si vedrà.
C’è anche da dire che la cosid- detta società civile potrebbe mettere agli arresti domicilia- ri o in libertà vigilata almeno il 40% dei detenuti delle car- ceri giudiziarie. Tutto questo non succede solo per mene- freghismo e poca voglia di la- vorare iniziando dai politici e finendo ai magistrati.
Ogni legge viene applicata a discrezione del magistrato che, a sua volta, di fronte ad una denuncia di abuso o di errore volontario viene giu- dicato da altri magistrati (è come se una persona accusa- ta di furto e portata in tribu- nale venisse giudicata da un ladro). Io credo e penso che in Italia ci sia la democrazia solo scritta e mai attuata. Fatte queste valutazioni per- sonali, la vita fra 4 mura è un vero inferno.
Si stava molto meglio 40 anni fa quando le persone era- no persone e si viveva nella massima solidarietà fra tutti i reclusi e se si aveva un pezzo di pane lo si divideva fra tut- ti. C’era molta stima, sincerità ed onestà, almeno tra di noi. Ora è una fogna nel vero sen- so della parola. Con il boom della droga e con la venuta degli extracomunitari è fini- to ogni principio di onestà e civiltà.
Ora le persone che vivono in carcere vendono i propri principi per un’ora di per- messo premio.
Praticamente lo Stato ha fatto della popolazione detenuta un branco di sciacalli senza regole e principi (pratica-mente Giuda che ha tradito Gesù è un angelo se si mette a confronto). Questa è la situazione delle carceri italiane.
Comunque riforme per ren- dere il carcere più vivibile ne sono state fatte ma per via del sovraffollamento non sono mai state applicate.
Neppure i magistrati si rendo- no conto che per i reati minori si devono applicare gli arresti domiciliari o la libertà vigila- ta. In questo modo le carceri ritornerebbero con un numero di detenuti normale e di con- seguenza si potrebbe parlare di recupero e di reinserimen- to, ora no.....
E pensare che si sono fatte un sacco di rivolte per rendere il carcere più umano e molta gente si è anche rovinata per le rivolte in carcere.
Ma chi può spiegare tutte que- ste cose a queste persone sen- za nessun principio di vita che circolano in questo fangume chiamato carcere giudiziario. Comunque, con la legge Gaz- zini il carcere un po’ è cambia- to; si deve sapere che prima della legge Gazzini non esi- stevano permessi premio e li- bertà anticipata cioè i 90 giorni all’anno per buona condotta, di conseguenza nelle carceri venivano effettuati molti rego- lamenti di conti e quasi ogni settimana veniva compiuto un omicidio per vendetta o per un torto subito in libertà. Almeno da questo lato il car- cere è cambiato.
RORHOF