23 GENNAIO 2012 LA RIVOLTA
PRISON CHRONICLES / 2013 N.10
RB
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Io che notoriamente dormo quasi sempre, stavo perpe- trando nel mio hobby, quan- do ho sentito urla e rumori strani, non le solite cose, qual- cosa di nuovo, ma noi quasi tutti in cella con la porta chiu- sa, chi si aspettava una cosa simile. Ad ogni modo pian piano raggiungo la sensazio- ne di quanto stava accaden- do, ma a noi, al sicuro nella nostra cella in “Terza” con la porta chiusa, neanche il fumo abbiamo sentito, almeno per- sonalmente, fino a quando l’ora avanza e un agente gri- da alla nostra porta ”STATE CALMI-TRANQUILLI!”... “ma chi se move!” quello agitato era lui, poi dopo un po’ hanno aperto il blindo (porta blindata della cella) e sono entrate un paio di guardie, il tempo di scen- dere dalla mia branda (la mia è al secondo piano del letto a castello) mi sono chinato per calzare delle scarpe comode ma più che altro veloci (pen- savo al peggio, tipo cordo- ni di agenti con manganelli, quindi ALI AI PIEDI). Nel giro di questo lasso di tempo, “Mannaia chi Temmuorto” entrano in 2 o3, il tempo di mettermi le scarpe che il fumo già arrivava a 50 centimetri da terra, quindi afferro l’asciuga- mano piccolo per respirare, me lo appoggio alla bocca e... VIA verso la luce!... Solo che più andavo avanti meno vedevo, fino a che non arrivo le scale che un tempo usavano le donne e le vedo piene, poi partiamo verso il basso giu giu fino al cortile, mezzo pieno di detenuti alcuni spae- sati e altri a scherzare mentre dalle finestre della seconda, la “rabbia” ancora infuriava. Quando hanno perso la bat- taglia uno esce e grida “gra- zie terza!!!”, intesa a noi che non abbiamo preso parte alla battaglia;
Ma Chi Cazzo Me Lo Fa Fare? mancano 2 mesi e 3 gg e aspetto la detenzione domi- ciliare, CHE VUOI? MOLLA- MI AL VOLO!.
Fai la tua guerra e lasciami fuori, peraltro non me ne fotteva niente anche perché non conoscevo le loro ragioni quindi ... perché?
Poi il meriggio passa in cor- tile, per altro con la felpetta leggera fino a quando chia- mano 2 della 21 (la ns cella) io e Massimo passiamo in quella che pareva Bagdad dopo un esplosione, ci hanno visitato e rimandati in cella... a noi.
La seconda ha sofferto un po’ di più, la maggior parte è par- tita lì stesso così com’era, se- guiti da un buon numero di altri detenuti a quanto hanno detto, poi gli ultimi sono usciti dal cortile verso mezzanotte, immagino il freddo, la fame e lo sconcerto di chi non aveva nulla a che fare col tutto.
Poi verso l’1 sono entrati in cella espellendo i tre stranieri della ns cella, subito rimpiaz- zati da altri 4. L’indomani l’o- dore era ....immaginatevelo!
RORHOF